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Il Sacro Graal


Le leggende hanno parlato del Sacro Graal come la coppa da cui Gesù e i discepoli avrebbero bevuto durante l'ultima cena.

Tutto ebbe inizio con i Vangeli:

Poi prese il calice e, dopo aver reso grazie, lo diede loro, dicendo: "Bevetene tutti, perché questo è il mio sangue dell'alleanza, versato per molti, in remissione dei peccati." (Matteo 26:27-28)

Tuttavia, nel Medio Evo, questa coppa, fosse essa simbolica o reale, divenne molto popolare. Secondo lo storico britannico Richard Barber, le prime prove della coppa sono datate al settimo secolo dopo Cristo. Un vescovo franco chiamato Arnolfo viaggiò fino in Palestina e mise per iscritto il racconto del suo viaggio. Egli scrisse che in una Chiesa del Santo Sepolcro in Gerusalemme, vide un calice d'argento conosciuto come la "Coppa del Signore".

Al Graal sono stati attribuiti poteri sovrannaturali, sia di natura fisica (capacità di guarire da ogni male, di infondere la vita, di dare ricchezze immense) sia di carattere spirituale. Il Graal avrebbe mostrato il suo benefico potere solo ad un cuore umile e puro.

Ma il mistero più intrigante attende ancora di essere risolto. Dove si trova, adesso, il Sacro Graal?

GLASTONBURY (UK) Giuseppe d’Arimatea avrebbe nascosto il calice in cui aveva raccolto il sangue di Cristo in un luogo vicino a Glastonbury (nella cui abbazia, invece, sarebbe sepolto re Artù), presso la sorgente chiamata il “Pozzo del Calice”.

CHÂTEAU DE MONTSÉGUR (FRANCIA) Questa fortezza nei Pirenei francesi fu l’ultimo rifugio dei Catari, perseguitati come eretici: si dice che qui avrebbero nascosto la sacra coppa.

LEÓN (SPAGNA) Il calice di Doña Urraca, conservato nella basilica di San Isidoro a León, in Spagna, sarebbe secondo due studiosi spagnoli il Santo Graal. È un calice di onice portata dalla Palestina in Egitto e poi in Spagna, e qui rivestita di oro e gioielli.

La storia millenaria del Graal (o Santo Graal come è anche noto) ha una novità recentissima.

In breve, le tracce del Graal portano fino a NAPOLI: al MASCHIO ANGIOINO, in cui sono stati identificati complessi simboli legati alla mitica coppa e un misterioso “libro di luce” – notato solo di recente – che appare su una parete della antica sala del trono.

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